Sir William Osler può essere sconosciuto ai più, ma non a chi ha studiato medicina.
Ascolta i tuoi pazienti; ti stanno già dando la diagnosi.
Il buon medico tratta la malattia; il grande medico tratta il paziente.
Il ruolo di William Osler nella medicina moderna
Bedside manner è la terminologia con la quale in Inglese si intendono le “buone maniere del trattare con i pazienti”. Con bedside learning si identifica invece l’esperienza del medico in erba sul campo, lo studio clinico attraverso il “giro dei pazienti” in ospedale, sotto forma di tirocinio o specializzazione.
Se al giorno d’oggi lo abbiamo è merito proprio di Sir William Osler, autore de “L’evoluzione della medicina moderna“. Secondo il medico canadese infatti, a differenza dei contemporanei, lo studio sui libri non era sufficiente a formare uno studente medico al reale lavoro; era necessaria anche una vera esperienza, in accompagnamento a un professionista in grado di insegnare.

The Principles and Practice of Medicine, 1982, William Osler
Non si trattava solo di “chiacchiere” o di idee su come dovesse essere riformata l’università. Sir William Osler fu uno dei fondatori del John Hopkins Hospital a Baltimora, in Maryland, una delle più importanti cliniche universitarie del mondo.
Proprio in questa sede è stato istituito il primissimo programma di residency (specializzazione medica) della storia, dando il via all’attuale pratica nel mondo.
Luminare e visionario, William Osler non si fermò però a questo. Nel 1885 fondò l’Associazione dei Medici Americani, una società medica alla quale è possibile accedere se ci si è distinti in ambito medico o di ricerca. Ne hanno fatto parte (e ne fanno parte tuttora!) moltissimi premi Nobel per la medicina. Al John Hopkins Hospital fondò una società per lo studio della tubercolosi, intitolata “The Laennec” in onore dell’inventore dello stetoscopio.
Si devono inoltre a questo celebre medico le cure e la definizione di moltissimi morbi, ora facilmente trattabili.
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