Se avete visto almeno una puntata di E.R. – Medici in Prima Linea (o un suo equivalente se siete più giovani) non potete di certo immaginare l’entrata del chirurgo in sala operatoria senza il classico gesto di alzare le mani per farsi allacciare il camice da chi rimarrà fuori.
Se oggi questo avviene è grazie a Joseph Lister, che nell’800 rivoluzionò totalmente l’approccio dei medici alla chirurgia e – più in generale – alle pratiche di pulizia della medicina.

Foto © NPR
L’importanza di Joseph Lister per la medicina moderna
Joseph Lister, figlio di un mercante appassionato di microscopi, fu il primo medico a rendersi conto dell’importanza della disinfezione nelle sale operatorie. Nell’epoca vittoriana si trattava infatti di stanze sporche, affollate e maleodoranti, nelle quali spesso e volentieri il malato moriva per tutto tranne che per l’operazione in corso.
Basandosi sulla scoperta – ai suoi tempi recente – dei germi da parte di Pasteur, Lister ipotizzò come potessero essere letali anche sugli strumenti chirurgici. Instaurò quindi le prime procedure di antisepsi nelle sale operatorie, utilizzando per disinfettare gli strumenti l’acido fenico, ai tempi usato per sanificare le fognature.
Il risultato? Dal 1867 (anno in cui pubblicò il primo articolo al riguardo) al 1912 (anno in cui morì) le morti durante o immediatamente successive agli interventi diminuirono dal 50% al 17%.
Qualche curiosità su Joseph Lister
- Joseph Jackson Lister, padre del medico rivoluzionario, è parte della Royal Society (la più antica associazione scientifica) per le sue scoperte sui microscopi.
- Lister fu il primo medico a disinfettare anche i bendaggi, basandosi sugli studi – da sempre bistrattati – del cinquecentesco medico italiano Fracastoro da Verona.
- Tra i pazienti celebri di Lister figura anche la Regina Vittoria!
- Sempre sotto il regno di Vittoria, Lister divenne prima baronetto e successivamente barone, per le sue brillanti scoperte scientifiche.
- Nel 2017 è stato pubblicato un libro su Lister, intitolato The Butchering Art, che – tradotto letteralmente – significa “l’arte del macello”.
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